Le nostre radici

La storia della nostra scuola affonda le sue radici centenarie nell’operato delle “Apostole del Sacro Cuore” che nel settembre del 1905 scesero alla stazione di Fontivegge, mettendo così per la prima volta piede a Perugia. Ad attenderle c’era la nobildonna Caterina Serena Bonucci, che le accompagnò in carrozza nella propria residenza, la ottocentesca villa Valvitiano (oggi villa Buitoni), posta lungo la via Eugubina. Questo sarà l’inizio di una collaborazione basata su principi cristiani e rivolta all’educazione dei bambini.

La congregazione vede come sua fondatrice madre Clelia Merloni, nata a Forlì il 10 marzo 1861, che impegnò tutte le sue forze e tutto il suo ingente patrimonio per fornire una sana educazione ai bambini in età prescolare,


Clelia Merloni – Fondatrice della congregazione delle Apostole del Sacro Cuore

opera preziosissima in un’Italia ove la scuola pubblica era ancora molto carente e non esistevano strutture di sostegno alle famiglie. Morta a Roma il 21 novembre 1930, è attualmente in corso la causa di canonizzazione.Questa importante figura religiosa interagì con Caterina Sereni Bonucci (1869-1956), figlia di un ricco possidente e della contessa Piccolomini, che nel 1888 sposò l’imprenditore Lucio Bonucci (1859-1920), proprietario del Lanificio di Ponte Felcino, il primo opificio industriale della provincia di Perugia. Dalla felice unione non nacquero figli e, forse proprio per questo, la sua attenzione e la sua sensibilità si rivolsero verso le categorie più deboli: osservando come gli operai e le operaie dello stabilimento, condizionati da pesanti turni di lavoro, avessero difficoltà a condurre una normale vita familiare, volle creare a sue spese due asili d’infanzia: quello di Ponte Felcino, costruito nel 1908, e quello di Colombella, completato nel 1918 ed oggi intitolato a lei. Alle due strutture vennero affiancati altrettanti teatri-ricreatori perfettamente funzionanti, nella convinzione che il momento didattico possa utilmente completarsi ed arricchirsi con attività artistico-ricreative. Per sostenere economicamente le scuole, attribuì ad esse una rendita fondiaria perpetua, così da consentire l’accesso, a titolo gratuito, anche di bambini provenienti da famiglie disagiate.

La signora Caterina volle personalmente accompagnare, in landò, le suore a Ponte Felcino, per farle conoscere alla popolazione. In paese ricevettero una calda ed affettuosa accoglienza, e a dar loro il benvenuto fu Pietro Petrazzini, presidente della Cooperativa Operaia di Produzione e Lavoro. Fu quasi un simbolico passaggio delle consegne perché proprio questa cooperativa, negli anni 1894-99, aveva costruito con i proventi societari una scuola materna pubblica al centro del paese, denominata “Asilo Umberto I”, che aveva iniziato ad operare nel 1900. L’iniziativa aveva avuto, però, vita breve perché nel 1902 la cooperativa si era sciolta e, conseguentemente, anche la scuola materna aveva progressivamente cessato l’attività.

Il primo gruppo di suore, dunque, iniziò a svolgere la propria missione educativa nei locali dell’ex asilo “Umberto I”, condividendo l’edificio con la scuola elementare, in attesa che venissero completati i lavori di costruzione della nuova sede voluta dalla signora Caterina. Vogliamo ricordare i nomi di queste prime quattro suore, che per tanti anni sono rimasti nella memoria dei paesani: la madre superiora suor Vangelina Valsecchi, le insegnanti suor Eletta e suor Battistina, e suor Marcellina Viganò, con compiti di cucina. Furono provvisoriamente ospitate in un’abitazione privata, messa a disposizione da Pompeo Staccioli.

Finalmente, nel 1908, fu inaugurato solennemente la nuova struttura, significativamente ubicata a metà strada tra Ponte Felcino e Villa Pitignano, a voler testimoniare che la scuola intendeva essere al servizio di entrambe i paesi. Prima che le suore vi si trasferissero, tutti i paesani ebbero la possibilità, su invito della signora Caterina, di visitarla e di constatare l’estrema cura con cui era stata attrezzata ed arredata.

Lucio Bonucci – proprietario del Lanificio di Ponte Felcino

Fu un momento importante per la popolazione locale, soprattutto per le famiglie meno abbienti che ebbero, da allora, la possibilità di un aiuto concreto per la crescita e la formazione culturale e morale dei propri figli.

Caterina Sereni Bonucci dette vita anche a frequentatissimi corsi di ricamo e cucito, vere e proprie scuole professionali ante litteram, che permisero a molte ragazze del luogo di trovare un’occupazione decorosa. Morì il 20 marzo 1956 nella villa “La Colombella”, in cui era andata a risiedere col consorte nel 1906.

Alla fine degli anni ’50, dopo la morte della fondatrice, si costituì il Consiglio di Amministrazione della scuola per iniziativa di alcuni paesani volenterosi, con l’intento di sostenere economicamente le suore e collaborare con esse nella gestione e nell’amministrazione dell’attività. Primo presidente fu Augusto Palazzoni cui successe, negli anni ’60, Romano Batta, rimasto in carica fino al 2001, anno in cui subentrò il prof. Carlo Sbugiae e successivamente il dott. Fabio Riccini rimasto in carica per un lungo periodo che si è concluso nell’anno 2017; dall’Ottobre 2017 ha assunto la carica di presidente l’avv. Sabrina Di Cola. Dal 2021 è stato eletto presidente dell’associazione don Riccardo Pascolini che ne è rimasto il presidente fino al luglio del 2023. Nel 2022 la gestione della scuola dell’infanzia paritaria Lucio Bonucci è passata alla cooperativa La Nuvola, la quale l’8 gennaio 2024 ha ceduto a sua volta la gestione del nostro istituto alla neonata cooperativa sociale “Lucio Bonucci” composta dalle dipendenti stesse ed avente come presidente don Nicolò Gaggia, parroco di Villa Pitignano, il quale fin dal luglio del 2023 aveva assunto la carica di presidente anche della suddetta associazione.

Tuttora la scuola svolge un ruolo fondamentale nel panorama delle scuole operanti nel territorio di Ponte Felcino-Villa Pitignano e dei paesi limitrofi, accreditandosi come prezioso supporto alle famiglie. Generazioni di bambini e bambine hanno ricevuto una educazione ispirata ai criteri di solidarietà, fratellanza e laboriosità, secondo i principi della religione cattolica.

Nel corso degli anni le suore sono state validamente affiancate da insegnanti competenti e qualificate, per garantire ai ragazzi e alle loro famiglie il massimo impegno sul piano didattico attraverso l’elaborazione di progetti educativi e offerte formative. Tutte le normative vigenti in materia scolastica, sia sotto il profilo didattico che sotto quello dei rapporti docenti-genitori, come sul piano dell’igiene e della sicurezza, vengono scrupolosamente osservate. Non a caso, la scuola materna “Lucio Bonucci” ha ottenuto, a partire dall’anno scolastico 2003/04, la qualifica di istituto paritario.

Ed è proprio a seguito di questo importante riconoscimento che si è reso necessario adeguare la veste giuridica della scuola, trasformandola da ente morale ad Associazione di Promozione Sociale affinché possa, con rinnovato slancio e radicandosi sempre più nella società civile, proseguire nell’opera iniziata un secolo fa.

Stefano Vicarelli